di Antonella Bonaffini
11 febbraio 2021
A volte ci si chiede perchè Dio permetta che gli accadimenti più tristi siano legati a quelle figure che nel Vangelo vengono citate nella famosa frase “lasciate che i bambini vengano a me perchè di essi è il regno dei cieli”. Ma allora, come giustificare la sofferenza che sembra incombere su di loro, prima ancora che sugli adulti?
Chi crede, sembra aver chiaro che in Paradiso si entri dopo aver portato una Croce su questa terra ma il peso di quella Croce, sembra non esser commisurato a delle piccole spalle, che forse, avrebbero dovuto venire al mondo solo per poter correre e giocare. In Siria, almeno settececentomila bambini patiscono la fame e vivono di stenti, a causa di un’economia resa precaria dal conflitto economico che ha esasperato il Paese, in una condizione di pericolo reso ancor più rigido dalle restrizioni che il momento di emergenza mondiale ha dovuto generare.
Quello dell’abbandono è un tema che anche nella nostra martoriata Italia sembra non trovare soluzione. Con una frequenza ormai divenuta preoccupante, i mezzi di informazione segnalano il ritrovamento di neonati, a volte lasciati accanto ai bidoni della spazzatura, con il cordone ombelicale ancora attaccato, come se di un figlio ci si potesse liberare al pari di un sacchetto dell’immondizia. Eppure, la legge ormai da tempo prevede “il parto segreto” una modalità che permette di poter entrare in una struttura ospedaliera pubblica e di poter partorire conservando l’anonimato. Nonostante ciò, l’osservanza di una regola semplicissima sembra non sposare la ragione di chi seguita a porre in essere comportamenti che non trovano giustificazione.
Il dipinto che oggi propongo ha come titolo “i deboli sono destinati a soffrire” ed è frutto di quel simbolismo Vandelliano che attraverso l’utilizzo del vivido colore, si fa portavoce di una denuncia precisa, quella legata alla sofferenza si dei bambini ma che in un salto mortale doloroso, sembra non abbandonare l’individuo umano, come se il dolore fosse concepito come una costante esistenziale che non trova soluzione.
L’uomo sembra sia venuto al mondo al solo scopo di soffrire eppure è troppo forte la sensazione che, da qualche tempo, guardando il mondo ed il suo contorto evolversi, ci porta a prendere coscienza del fatto che l’individuo umano sia stato la sola causa del suo stesso male. Nasciamo senza peccato ma poi, sembra ci si adoperi per provocar dolore, a noi stessi, ai nostri simili, ed andando contro natura, persino alla nostra prole.
Eppure, in un’epoca, che non sarà certamente la nostra, i bimbi cavalcheranno felici l’arcobaleno in cieli ricolmi di sole, le loro guance saranno paffute e serberanno il colore delle fragole, i loro occhi disconosceranno ogni forma di timore. In una diversa vita, non esisteranno più le guerre e si benedirà il giorno che sereni ci vedrà guardare, i bambini vivranno felici e consapevoli del loro stesso esistere perchè benchè lo si dimentichi….un bimbo dovrebbe venire al mondo, semplicemente per ridere e giocare.