di Antonella Bonaffini – 5 agosto 2021
Se solo provassimo a uscire fuori dal nostro piccolo guscio ed a confrontarci in modo misurato con il prossimo, forse il dialogo che ne potrebbe scaturire sarebbe addirittura costruttivo. Ed invece no.
Basta scorgere le pagine di un social, per vedere quanta cattiveria imperversa, se non per un motivo per qualcos’altro. In questi giorni, la disputa è tra coloro che hanno deciso di vaccinarsi e chi invece è ancora restio a sposare tale scelta. Troppe sono le notizie contraddittorie che vengono divulgate, tra varianti, l’inefficacia di alcuni vaccini rispetto ad altri davanti alle stesse, patologie e morti sospette.
Quello che subito balza agli occhi è la cattiveria estrema con cui, chi crede di detenere il sapere, e credetemi sono in molti, cerca di imporsi. Le misure restrittive sancite dal green pass, hanno ulteriormente peggiorato la situazione, fornendo uno spunto valido che, lontano dal portarci serenamente e razionalmente ad argomentare, non ha fatto altro che disseminare odio.
Il dipinto ispirato al simbolismo del Maestro Marcello Vandelli, ha nel suo titolo la soluzione più ovvia. Nessun uomo è un’ isola ma sino a quando ci comporteremo facendo il modo che ciascuno di noi lo sia, difficilmente avremo la capacità di poter andare oltre.
Il confronto moderato, l’educazione e la capacità di saper ascoltare ci metterebbero nella condizione di poterci intimamente migliorare ma oggi, siamo tutti troppo impegnati ad imporci, senza mai mediare, chiusi in un ottuso atteggiamento che ci porta a sfidarci anziché a poterci liberamente confrontare.
Ed a moderare i toni non è altresì attento il mondo politico, teatro di siparietti che ci portano spesso ad essere gli ambiti bersagli di testate internazionali, incrementando malumori e disordini. Se il popolo si divide, quello stesso popolo perderà presto potere, e forse, è questo a cui qualcuno da tempo ambisce, eppure siamo troppo concentrati ad esser gli uni contro gli altri per potercene rendere conto o poterlo semplicemente anche solo ipotizzare.
Un Paese il nostro, che dubito potrà mai trovare persuasione e che rimarrà vittima di un delirio dominante, attraverso cui ciascun individuo “isolandosi” impunemente crederà di aver in tasca una giusta soluzione.