LA FINE DA CUI PARTIAMO

di Antonella Bonaffini

Il passaggio di testimone nella nostra dislocata esistenza, disconosce una cognizione spazio temporale logica. Il tempo, come in quest’opera del Maestro Vandelli, si pone contro il suo stesso pulsare.

Nel simbolismo Vandelliano la fine non si identifica con un epilogo ma ha efficacia propedeutica, divenendo quasi un punto di partenza.

Si rievocano i ricordi che ci riportano a quanto siamo stati, in una staffetta ciclica ed emotiva, che probabilmente non è riconducibile a delle regole e che vedrà quel bimbo invecchiare, per poi tornare di nuovo ad essere un bambino che, nella dolcissima memoria, vedremo ancora correre, ridere e giocare.

Perché malgrado il tempo, malgrado questo sconfinato quanto deleterio spazio, paradossalmente, è da una fine che si riparte, sempre e solo per ricominciare.

Gli ultimi accadimenti ci vedono vinti da quello che, almeno questa volta, non può essere riconducibile al nostro operare e questo ci rende increduli, ci rende affranti, ci priva di quella forza che dovremmo tirare fuori per ripartire.

Quel testimone, per la prima volta sembra pesare, sembra avere il potere di metterci a confronto con la nostra esistenza, con noi stessi, quel testimone sembra avere la facoltà di farci meditare.

Forse, e dico solo forse, la soluzione potrebbe essere quella di fermare questa staffetta a quel bambino che è dentro ognuno di noi. Recuperare il passato, ci metterebbe nella condizione di trarre il giusto insegnamento, ripercorrere i valori che ci hanno abbandonato, ritornando al tempo in cui tutto sembrava esser più semplice, in cui nulla veniva dato per scontato.

Eppure, qualcosa mi dice che faremo fatica a fermarci, pieni del nostro ego e privi di ogni reticenza continueremo all’infinito ad essere protagonisti di questa staffetta, come anime incapaci di trovare pace, dimentichi che la corsa non potrà essere infinita e che, prima o poi, dovremo forse sederci e capitolare.

Tutto ha un inizio e tutto avrà un disegno che non sarà mai dato conoscere né modificare. Non ci saranno vinti né vincitori in questa nostra dura prova ma forse è davvero dalla fine che si ripartirà, probabilmente sempre.

Semplicemente per ricominciare.